Critica - Anna Francesca Gutris

Vai ai contenuti
Critica
Artista a forte vocazione naturalistica, gli alberi dipinti su plexiglass sprigionano vivacità cromatica, gusto del fantastico nelle infinite ramificazioni, lontano dal realismo più descrittivo di lavori precedenti dipinti secondo la tecnica ad encausto steso a spatola.
La luce e la materialità della foglia d’oro e d’argento esaltano ed espandono i motivi floreali di altri lavori inediti.
Cristina Rossi


"Anna  Francesca Gutris possiede la dote rara di chi rifiuta  l'ovvietà del  reale. Certo, è impegnata nella figurazione, ma è  pittrice che evita il  facile sentiero che porta, di solito, a ricalcare  le orme di quegli  artisti storici, o storicizzabili, fedeli alla  riconoscibilità dell'  immagine.
La  Gutris approfondisce  invece con originalità i soggetti presi a cuore,  lavora di olio e di  spatola, non cede mai alla retorica della  sottolineatura troppo  descrittiva. Riesce ad essere calda e, nel  contempo, immaginifica nella  sua lucida espressività ottenendo dal  ricamo figurale, sempre ben  chiuso e concluso, una risoluta oggettività.   
Per la nostra  pittrice il cappello è un oggetto, una forma, direi  plastica,  funzionale ad una micro messa in scena di altre forme che  possono  essere lampade, guanti o ghirlande d'ornamento; il baule nella  sua  semplicità quotidiana è innalzato a presenza nobile e cromatica;   l'ombrello è forma e colore: un gioco astratto di squilli di rosso, di   dolcezza di giallo, di blu mare.
Anna  Francesca Gutris  possiede un' indubbia maestria nel mischiare il colore  per rendere la  materia dolcemente tonale. Ci si avvede di questa  alchimia soprattutto  negli scorci di angoli boschivi, dove l'ombra  ricopre la luce, e la  luce rivela alberi, salici verde chiaro. Certi  suoi boschi hanno il  candore, esprimono la serenità di chi ama il  silenzio, la solitudine.  E' pittrice dall'occhio attento per le  atmosfere, in special modo  autunnali,quando i rossi divengono fuoco e i  gialli parlano ancora  della vitalità della natura. La Gutris, quindi, è  una poetessa della  tavolozza dalla mano sicura quando opera di spatola,  una pittrice che  trasforma il silenzio in colore".
Paolo Levi


"Le   immagini di Anna Francesca Gutris rinnovano una coscienza delle figure  e  delle cose, il filo interiore e fantastico di un'operazione ricca di   mediatività.
Ella formatasi all'esercizio postimpressionistico,   dentro una realtà che vince il sogno, sviluppa i suggerimenti che le   provengono dai frequentatori dei cafè-chantant, dei cabarets... in   un'evocazione ritrattistica.
La sua pittura, testimoniale e   contenutistica, spicca il volo da una filologia visiva, alla base della   quale nasce il suo simbologismo…..verde, acqua e cielo si incrociano  fra  mille colori impressionisti.
Esiste al fondo di codeste  immagini,  un messaggio straordinario, un equilibrio non artificioso e  un  originalità aggiornata…..tutto è come scavato pittoricamente  attraverso  una tecnica veloce qual è la spatola.
Così ha  contribuito alla  creazione di un' immagine vibrante ed organica,  analitica dal punto di  vista del giudizio morale e della graficità  specifica"
Carlo Franza


"Colpisce,   leggendo la biografia di Anna Francesca Gutris, la molteplicità degli   interessi in campo artistico e delle numerose attività svolte con   successo durante questi ultimi anni, dopo aver seguito numerosi corsi   relativi alla rappresentazione artistica e conseguendo risultati di   tutto rilievo.
Una personalità vigorosa e vivace la sua, come   dimostrano soprattutto le opere degli ultimi anni, in cui il colore   emerge con prepotenza, sui fondi chiari, ma al tempo stesso con  armonica  incisività e colpisce il contrasto dei chiaro scuri, il  rilievo di  ciascun componente nelle nature morte, vitalissime per il  contrasto ed  evidenti per la specificità che ciascuno di essi assume  nel combinarsi  dei colori e nella eccezionale efficacia prospettica.
Sono  notevoli  anche i paesaggi, i boschi, i prati percorsi da lucidi corsi  d'acqua e  ravvivati spesso, tra il verde variegato delle fronde, da  improvvise  illuminazioni di foglie rosse o sottolineati da primi piani  di ombra  densa intesa ad evidenziare l'esplosione solare, sempre di  grande  effetto nella prospettiva, dai fondali della campagna.
E  ancora  scorci di case in cui l'architettura è evidente e perfettamente   calibrata ed i colori vivi ed animati a suscitare l'impressione di   grande attualità o di edifici rurali di impostazione nostrana e di   gradevole effetto.
Ci sono spesso bei dipinti, di viva esplosione   cromatica, capaci di illuminare una parete chiara o una stanza in   penombra, con la vivacità di capi di abbigliamento disposti in  dinamiche  composizioni o con ponticelli romantici che abbracciano le  rive dei  ruscelli dalle acque lucenti.
Nel complesso una produzione ricca, particolarmente sapiente e vitale".
Gian Piero Rabuffi



Un’arte dal fascino di grande intesità, anche se espressa con discrezione, quella di Anna Francesca Gutris.
Il   suo itinerario si snoda nel tempo, animato da un costante messaggio   poetico, ed ha coinvolto dopo l’iniziale processo formativo, esperienze   che vanno dalle arti applicate, al “design” ed in particolare alla   pittura.
La storia di Anna Francesca Gutris, è quella di una   coscienziosa ed alacre artista figurativa che, con i suoi paesaggi e le   sue nature morte, ha saputo sottrarsi “alla retorica della   sottolineatura troppo descrittiva” utilizzando una tavolozza intrisa di   toccante liricità che ha trasformato il “silenzio in colore”.
Questi   colori accompagnandosi ad una attenta descrizione segnica, sanno   rendere senza l’orpello dell’enfasi ma con mirabile veridicità, la   ricchezza naturale dei fiori e degli alberi, la suggestione degli   ambienti, ancora, la colloquiale realtà degli oggetti della nostra vita   quotidiana.
Nelle scomposizioni pittoriche della Gutris,  realizzate  con mano attenta e sapiente, prende così consistenza un  racconto,  ravvivato da “una viva esplosione cromatica”.
Nella  traslazione  dalle realtà prese in considerazione, la pittrice si  attiene ad un  rigoroso senso del limite, non ricorre ad artifici,  sembra richiamare le  ispirazioni e gli incantesimi che furono propri  dei celebrati maestri  del Novecento italiano.
E’ questo il sigillo  di un’arte realmente  vissuta, che tuttavia appare raggentilita da un  tocco malioso, da  un’eleganza propositiva, un’arte certo capace di  intessere un dialogo  con la gente di questa nostra epoca, di dare un  avvenire al seme della  speranza.
Siro Brondoni


Quando   per la prima volta mi sono accostata alla pittura di Anna Francesca   Gutris, stavo osservando una marina con le onde in agitazione e mi sono   ritrovata immedesimata, soprapensiero, quasi travolta io stessa dalle   onde. E’ stato così che l’artista mi ha incuriosita e in un pomeriggio   di autunno ho deciso di contattarla per farmi raccontare la sua storia   pittorica attraverso le immagini delle sue opere. Naturalmente, non ho   potuto fare a meno di osservare come l’artista, che lavora sempre ad   olio misto ad encausto steso a  spatola e  non usa mai i pennelli,  passi  da un genere all’altro con leggerezza, o meglio disinvoltura: un  fare  sciolto, spigliato, fluente. Paesaggi campestri, marine, nature  morte;  tutta una serie di molteplici soggetti e oggetti ritratti  talvolta in  movimento, tal’altra fermi, immobili. Parlo più che di  rigida  immobilità, meglio di quiete, riposo. Tale è il cappello forse   temporaneamente poggiato su di una sedia o il cappotto appeso   all’attaccapanni o gli scarponi sfatti, ormai troppo usati, ritratti in   primo piano, oggetto e pure protagonisti della scena. Semplici cose  che  colpiscono perché seppure ritratte senza segni di moto, non  appaiono  inerti, paralizzate, rigide, ma piuttosto a me sembra, in  attesa.  Qualcuno di lì a poco passerà a riprenderle e laddove si tratta  di  indumenti li indosserà. Non è lecito sapere a chi appartengono né  ci  interessa… sono loro adesso gli attori principali, gli eroi: ecco le   scarpe ormai dismesse che hanno sostenuto la fatica quotidiana di   qualcuno, il cappotto rosso che ha assecondato la vanità e   l’eccentricità di qualcun altro, il tutù da danza appeso alla gruccia  in  attesa forse della prossima esibizione. Biglietti da visita che la   dicono lunga sul mattatore nascosto che mai conosceremo. Tutt’intorno   quiete, serenità, riposo… una calma e una pace suggerita dalla tecnica   ma non assecondata dal colore. Lo stile è quello del realismo dal fare   descrittivo e l’atmosfera è pacata e limpida, la tecnica usata   meticolosa, puntigliosa, raffinata allo stesso tempo. Di contro il   colore è vivace, esuberante, talvolta impulsivo ma certamente vitale,   sicuro come è sicura la mano dell’artista,  Anna Francesca Gutris, che   con serietà passa da una creazione all’altra rispondendo anche alle   esigenze dell’attualità quali concorsi a tema, biennali, expo e da   ultima la partecipazione al Cowprade, grande mostra itinerante di arte   contemporanea che dal 1998 invade con le sue mucche le vie delle più   grandi metropoli del mondo (New York, Chicago, Sidney, Tokyo, Parigi,   Monte Carlo, Bruxelles, ecc.) e  svoltasi a Milano dal 14 aprile al 17   giugno  2007, alla quale la Nostra ha partecipato con l’opera “In volo”   selezionata per l’asta di Sotheby’s e sponsorizzata dall’associazione   Wanba e Athena onlus a sostegno di un ospedale missionario in Africa.
Didi Cutrufo


La   spatola è per Anna Francesca Gutris uno strumento di costruzione del   pensiero, tradotto in cifra pittorica su carta o su legno; così i   quadri, nati da una gamma di colori densi e pieni, diventano finestre   per entrare nella sua variegata realtà interiore.
Dopo un processo   di sedimentazione poetica, le immagini emergono da temi che evocano   presenze, impegnate a rischiarare una linea poetica intrisa di   suggestioni.
La ricerca si sviluppa in un ambito pienamente  inserito  nell’aderenza della sua linea biografica, punteggiata da  affetti,  emozioni, ricordi, valori, riportati alla luce di una pittura,  dove  l’amore per la superficie va di pari passo con lo scatto verso la   profondità del sentire, in quella zona dell’anima dove i simboli  trovano  riscontro negli oggetti, nei luoghi e nelle persone.
Pertanto  i  contorni delle figure non corrispondono fedelmente al reale, ma al  modo  con cui sono percepiti nel mondo circostante.
Da ARTE OGGI a cura di Enzo Santanese (editoriale Giorgio Mondadori)



-----------------------------------------------------------------------------


An artist with a strong naturalistic vocation. The trees, painted on plexiglass, release chromatic liveliness, a taste for fantastic in its infinite ramifications, far from the more descriptive realism of previous works painted according to the encaustic technique. The light and materiality of gold enhance and expand the floral motifs of other unpublished works.
Cristina Rossi


"Anna Francesca Gutris possesses the rare gift of one who  refuses the evidence of reality.Certainly she is committed to  figuration, but she is a painter who avoids the easy path that usually  leads to following the footsteps of those historic artists, faithful to  the recognition of the image.
Ms. Gutris goes deeply and with  originality into the subjects which interest her working with oils and  spatula, she never surrenders to an over descriptive rhetoric  outline.She manages to be warm,and at the same time, imaginative, in her  clear expressionism of the figural embroidery – always well enclosed  and concluded – e resolute objectivity. For this painter the hat is an  object, a plastic form, one could say, functional as a tiny stage  background for other shapes – these could be a lamp, gloves or  ornamental garlands.The trunk in its every-day simplicity is elevated to  a noble and chromatic presence; the umbrella is form and colour, is an  abstract game in ringing tones of red, gentle yellow and sea blue. Anna  Francesca Gutris possesses an undoubted talent in mixing the colours to  produce the gently toning shades.One perceives this alchemy above all in  the wooded corners, where the shade covers the light and the light  reveals the trees, light green willows.
Some of her woods have the candour, express the serenity of someone who loves silence, solitude.
She  is a painter who has an accurate eye for atmosphere, especially  autumnal, when the reds become fire and the yellows speak again of the  vitality of nature. Ms.Gutris is, therefore, a poet of the palette with  an unerring hand when working with a spatula, a painter who transforms  silence into colour."
Paolo Levi



'Reading  the biography of Anna Francesca Gutris, one is struck by the variety of  her interests in the field of art and the numerous activities she has  carried out successfully during recent years, as well as achieving  important results, having followed numerous courses relative to her  field. She has an energetic and lively personality, as her pictures,  above all in recent years, show. In these, the colour emerges forcibly  from the light backgrounds, but at the same time and with a clear-cut  harmony.
One is struck by the light and shade effects, by the  outline of each element in the still-life;these are so vital in their  contrasts and evident in their definition and colour combination with  exceptionally skilful perspective.
The landscapes are also  remarkable, the woods, the meadows running with clear streams, often  enlivened by the variegated green of the branches to the sudden clarity  of the red leaves, or outlined with intense dark shadows in the  foreground which highlight the blazing sun; of great effect in the  perspective with a landscape background.
And still glimpses of  houses in which the architecture is evident and perfectly proportioned,  the colours alive and animated giving the impression of great  modernity, or traditional rural buildings of pleasant effect.
There  are often beautiful paintings of exploding colour, able to illuminate a  pale wall or a shaded room with the vitality of articles of clothing  arranged in lively composition, or with small romantic bridges embracing  the banks of streams of clear water. In all, an abundant production,  particularly skilful and vital.'
Gian Piero Rabuffi



When  for the first time I approached to Anna Francesca Gutris’s oil   paintings I was observing a very high sea against the cliffs. That’s  why I decided to contact her just to find out, through her work images,  her pictorial history. The artist always works mixing oil with  "encausto", a kind of wax, never uses brushes but a spatula , a kind of  knife, and changes from a subject to un other with lightness and  boldness; rural landscapes, seascapes, still life , manifold subject  sometimes in movement, sometimes  immovable. All around quiet, serenity,  rest, calm and  peace suggested by the technique. On the contrary  the  color  is vivacious, exuberant, sometimes impulsive but certainly vital,  sure as the hand of the artist is.
Didi Cutrufo








Anna Francesca Gutris
.
Anna Francesca Gutris


Torna ai contenuti